Il Blog di Anna Bruno
Il quotidiano Avvenire recensisce il testo di Anna Bruno: Anima persa Anima ritrovata, periegesi all’interno dei Giardini Vaticani
- 10/09/2017
- Pubblicato da: Anna Bruno
- Categoria: recensioni
Tra storia e botanica una guida erudita ai Giardini Vaticani
di Alessandro Beltrami.
Basta uno sguardo a una mappa per accorgersi che la Città del Vaticano è uno Stato-giardino. Su 44 ettari della superficie complessiva, ben 22 sono occupati dai Giardini Vaticani.
Celebri in ogni epoca (per Émile Zola quello del pontefice era «il più bel giardino del mondo»), sono frutto di una
storia tormentata: fin dalla fondazione da parte di Niccolò III alla fine del Duecento, quasi ogni papa vi ha voluto lasciare la sua impronta, cancellando quelle dei suoi predecessori.
Tanto che una visita nei Giardini odierni, esito di un’imponente risistemazione voluta da Pio XI a partire dal 1930 in seguito ai Patti Lateranensi, non rivela gli assetti succedutisi nel tempo. Oggi è «giardino di tanti giardini, diversi per provenienza e stile, dove acquisire la capacità di leggere segni, simboli, richiami, metafore, allegorie», scrive Anna Bruno nel suo Anima persa, anima ritrovata, periegesi all’interno dei giardini vaticani (Palombi Editori, pagine 240, euro 15,00).
Bruno è guida ufficiale della Città del Vaticano e autrice nel 2011 insieme all’allora curatore dei Giardini Vaticani
Luciano Cecchetti, di un progetto di rivisitazione (mai messo in atto) di quelli che un tempo erano chiamati Horti dei Papi e di cui questo libro costituisce la narrazione.
Nella sua visione i Giardini, così come sono usciti dalla riforma di Pio XI messa in atto dall’architetto piemontese Giuseppe Momo, non soltanto sono un tutto organico, ma costituiscono un vero e proprio percorso iniziatico: «Ogni giardino sarebbe stato ripensato come tappa indispensabile per quello successivo, in un prosieguo che dall’oscurità dell’ignoranza avrebbe condotto alla luce della Sapienza».
E su questa scorta costruisce il libro, racconto in prima persona di un attraversamento in tre fasi del sito, sulla falsariga del percorso dantesco. Nei Giardini Vaticani non ci sono, evidentemente, Inferno, Purgatorio e Paradiso, ma l’ombroso giardino all’inglese diventa parallelo addolcito della “selva oscura”, il giardino francese è lo spazio dove «l’anima procede verso il cambiamento», mentre la tappa finale, dove «l’anima procede verso la Sapienza», tocca giardini all’italiana, il giardino teutonico e il recente giardino giapponese per approdare ai cortili bramanteschi.
Gli incontri botanici e monumentali sono un po’ come i personaggi della Commedia. Ed è forse qui il vero elemento di interesse di questo volume, al di là della insistita lettura metaforica di viaggio sapienziale che, indipendentemente dal merito della questione e insieme alle ambizioni letterarie della prosa, poco giova in leggerezza al racconto: l’autrice offre infatti una mappatura estremamente analitica di quanto popola i Giardini Vaticani.
Un vademecum che di ogni essenza arborea offre storia, tradizione, etimologie e simbologie ma anche curiosità come pure di fontane, statue e sculture, immagini devozionali, edifici, boschetti, orti…
Una guida, insomma, di rara precisione ed erudizione a una delle meraviglie di Roma.
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Anna Bruno
Scrivere di Arte ed Educazione all’Arte, di Miti e Fiabe, giardini e Natura, è acquisire ogni volta ulteriori pezzetti di universale Bellezza!