Scrivere di Arte ed Educazione all’Arte, di Miti e Fiabe, giardini e Natura, è acquisire ogni volta ulteriori pezzetti di universale Bellezza!
Il Blog di Anna Bruno
Metaforicamente sospesi tra Arte e fiaba. La mia collana Museion: Fiabeggiando con l’Arte
- 02/02/2023
- Pubblicato da: Anna Bruno
- Categoria: Fiaba, Mito e Arte
Da lungo tempo ormai, nel nostro interagire quotidiano, sembriamo esserci allontanati dal linguaggio povero e semplice delle metafore, quel linguaggio che aveva la capacità di far volare alto con l’immaginazione chiunque: adulti, ragazzi e bambini.
Eppure, la metafora corre libera nella storia dell’uomo, sin dai tempi in cui l’uomo da nomade calpestava la terra, attraversandola per procacciarsi del cibo. Sin da quando cioè sapendo poco o nulla della terra, la temeva. Fu così che prese a con-templarla, ammirato. Con-templare, capì presto, gli permetteva di fare l’esperienza più giusta e corretta della Natura, di acquisire cioè quegli strumenti di conoscenza necessari a mitigare la sua paura e a scendere in sé stesso, nelle sue parti più oscure, perché potenzialità e talenti, gli si svelassero come per incanto. Non solo. Attraverso questo esercizio riusciva a convertire paura e rabbia in risorse empatiche, cognitive, creative e spirituali e a guardare al tutto con Gioia, Amore e senso di Bellezza, e a ritrovare infine armonia ed equilibrio. L’esigenza allora di raccontare ad altri il significato della vita divenne per lui irrefrenabile. Lo fece perciò utilizzando un linguaggio povero e quotidiano, comprensibile per tutti: la metafora, attraverso l’Arte e la Fiaba…
Tuttavia oggi, che significato ha assunto per noi la metafora? Continuiamo anche noi oggi ad avere la stessa visione educativa e curativa della metafora? Abbiamo anche noi oggi consapevolezza della sua importanza? Certamente anche noi, dell’era della tecnologia, utilizziamo oggi il linguaggio metaforico. Anzi possiamo dire che la tecnologia si è persino identificata con la metafora – anche se non ne abbiamo piena consapevolezza – sconvolgendone la missione originaria. O allora possiamo dire che la metafora si sia totalmente asservita alla tecnologia, lasciando che quest’ultima la usasse per meglio dirigere e canalizzare interessi, desideri, comportamenti verso il fittizio e la compulsività. E così piuttosto che giocare un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’uomo, la metafora-tecnologia ha finito col tenere l’uomo in uno stato desiderante di prima adolescenza, bloccando in quello stadio le sue fasi evolutive naturali.
Ci chiediamo allora: fino a che punto la cultura dominante della tecnologia e dei consumi si è spinta oggi perché la metafora si allontanasse dalla sua missione originaria di realtà educante e curativa dell’animo umano, svilendola in suo strumento efficiente per ogni tipo di manipolazione? Di natura flessibile, la metafora oggi sembra infatti esser divenuta preda del suo fasullo alchimista e di essersi piegata e resa disponibile ad ogni uso avente fine materiale, a favore del profitto. Anche se poi stanca e frustrata per aver perso quel suo ruolo benefico, per puro istinto, di tanto in tanto, fa capolino col quel suo linguaggio sano e semplice, sospesa tra Arte, Fiaba e Mito. Ma, ahimé, respinta e confinata nel cantuccio dell’incomprensibile e del non-esistente dal pensiero logico adulto, ritorna paziente nella sua posizione di attesa di tempi migliori. Solo i bambini – quando ancora molto piccoli e liberi da giudizi e sovrastrutture mentali del mondo adulto – sono sempre pronti ad accoglierla benevolmente.
Tuttavia, la metafora lotta perché la sua missione più pura e sana resti a galla. Alcune discipline infatti la utilizzano ancora nella sua accezione originale e benefica: pensiamo alla Letteratura d’alta qualità, alla Fiaba, alla Poesia, all’Arte visuale, al Teatro, alla Psicologia e al Cinema, quando non asservite anch’esse alla tecnologia e all’industria dei consumi. Seppure, bisogna dire, siano rimasti in pochi ad interpretarne correttamente i messaggi profondi che essa, quando nel suo ruolo naturale e indipendente, riesce a trasmettere. In ogni caso è grazie a queste discipline che la metafora ancora resiste e attende quel giorno in cui potrà riportare l’uomo al suo equilibrio interiore, personale quanto collettivo, a favore del Bene comune.
Ed è in nome del Bene comune che, in questo mondo dei falsi miti, dell’efficienza a tutti i costi, dei compartimenti stagni, del dimostrare di essere per la persa abitudine ad essere, della difesa e dell’attacco, della fobia dell’errore, del silenzio utilizzato per vincere e non per esser con, la sottoscritta ha scelto di tornare a raccontare per metafore, cercando anch’ella di rendere giustizia ai loro profondi significati per l’anima, semplicemente fiabeggiando con l’Arte. Perché Arte e Fiaba, sin da bambina si sono insinuate nella sua interiorità, insegnandole a perdersi metaforicamente spesso per ritrovarsi spesso.
Questa prima fiaba …Verso l’Arte, le Muse e l’Armonia… della collana Museion: Fiabeggiando con l’Arte, intende – ancora prima che le successive entrino nel vivo del mondo dell’Arte – snocciolare il termine museo per renderlo più vivo, più spirituale e dunque più umano, non più disgiunto da giardini e Natura. I protagonisti fissi della collana sono Alan, un bambino di nove anni che cura la sua solitudine con l’ immaginazione, aiutato dalla sua mentore, la sua mitica amichetta interiore, Eidola. Insieme Alan ed Eidola trascineranno , di volta in volta, il lettore o l’ascoltatore in viaggi immaginifici nel fiabesco mondo dell’Arte e degli artisti.
Questo primo testo fiabesco in italiano, è stato pubblicato in versione cartacea, e-book e in audiolibro con la voce narrante di Corrado Patriarca e nelle lingue inglese e francese. Prestissimo la fiaba sarà pubblicata anche in spagnolo
Qui di seguito il link per il testo in italiano
https://www.amazon.it/Verso-lArte-Muse-lArmonia/dp/8894724662
e per la versione audiolibro
https://www.ibs.it/museion-fiabeggiando-con-arte-audiolibro-anna-bruno/e/9798368913049
Qui di seguito l’estratto dell’audiolibro, per la voce narrante di Corrado Patriarca
I miei più sentiti ringraziamenti per tutto il lavoro di produzione fin qui svolto:
Yolanda Zerboni: creatrice delle illustrazioni di questa prima fiaba e dei personaggi che ci seguiranno anche nelle successive fiabe. Pittrice. Vive e lavora a Roma.
Francesca Crini: grafica di questa fiaba e illustratrice nonché grafica delle successive fiabe. Artista specializzata nei mandala. Vive e lavora a Ostia antica
Véronique Méquio: editor delle fiabe e dei testi in francese. Narratrice della versione francese degli audiolibri. Vive e lavora a Parigi.
Andrea Manchée: traduttrice ed editor dei testi in inglese. Narratrice della versione inglese degli audiolibri. Artista lirica. Vive e lavora a Roma
Adriana Lopez Taddei traduttrice ed editor dei testi in spagnolo. Narratrice delle versioni in spagnolo degli audiolibri, autrice di libri di Didattica dell’Informatica per bambini e insegnante. Vive e lavora a Buenos Aires.
Corrado Patriarca: narratore delle versioni italiane delle fiabe, ed editor (montaggio) degli audiolibri nelle varie versioni. Psicoterapeuta che utilizza la metafora come strumento indispensabile di guarigione dell’anima. Regista e attore, conduce gruppi di lettura per professionisti e amatori. Organizza incontri di psicodramma. Vive e lavora a Roma